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La manifattura additiva parte dal Friuli

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Additive FVG è un progetto del centro di ricerca Friuli Innovazione per rendere la regione Friuli Venezia Giulia un hub di eccellenza sulle tecnologie additive.

La manifattura additiva (AM, Additive Manufacturing) permette di produrre rapidamente oggetti molto complessi: si definisce in questo modo proprio a causa del processo di addizione di uno strato sull’altro nella fase di produzione di un oggetto.

L’esempio più semplice è la stampante 3D, ma è fuorviante perché oramai questo strumento è diventato un oggetto consumer mentre l’AM è specifica per la produzione industriale.

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Le aziende scelgono di integrare nei loro processi produttivi l’AM perché permette una personalizzazione del prodotto più elevata dei processi tradizionali senza comportare alcun aumento dei costi di produzione; inoltre è la soluzione più adatta per la creazione di oggetti geometricamente complessi grazie al processo di produzione di uno strato di materiale sopra l’altro. Inevitabilmente l’AM non è competitiva in termini di economie di scala di produzione.

Il Friuli Venezia Giulia è una regione fitta di PMI meccaniche. L’ente Friuli Innovazione crede nell’Additive Manufacturing per aumentare la competitività delle imprese del territorio al punto da aver creato con l’Università di Udine e alcune aziende che usano già le tecnologie additive un progetto per portare le imprese ad affacciarsi a questa nuova tecnica.

Per farlo Friuli Innovazione sviluppa e propone percorsi per formare professionisti di questo settore che saranno richiesti nei prossimi anni: disegnatori di macchinari di AM e operatori delle stesse macchine.

Nel prossimo futuro infatti tecnologie per ora appannaggio di aziende nelle industrie dell’aerospaziale, automotive e robotica, saranno disponibili e utilizzate anche dalle pmi manifatturiere.

La collaborazione avviata da Friuli Innovazione con la più grande azienda di produzione di macchinari per l’Additive Manufacturing, la tedesca EOS, ha portato ad una consapevolezza: oltre alla produzione dei macchinari, serve formazione per costruirli e per operarli.

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L’ecosistema è quello giusto e Friuli Innovazione sta connettendo tutti gli attori già presenti e attivi nel territorio: sono molte le imprese del manifatturiero; esiste un cluster esteso di aziende metalmeccaniche; l’Università di Udine da un anno ha aperto un laboratorio di tecnologie additive; la friulana Ima Corporate da più di dieci anni utilizza queste tecnologie per la produzione di protesi in titanio; gli istituti tecnici cominciano a proporre percorsi di studio sulla manifattura additiva; un gruppo di business angel friulano è concentrato su questo tipo di strategie di produzione; infine il leader di mercato EOS ha un canale preferenziale con la regione.

Come afferma Fabio Feruglio, direttore di Friuli Innovazione, tutto questo fa presagire che sarà il Friuli la regione che fungerà da testa d’ariete per l’Additive Manifacturing in Italia. Si comincia con un evento giovedì 30 marzo al Parco Scientifico Tecnologico Luigi Danieli a Udine con il titolo “Succederà. Il manifatturiero prossimo venturo in Friuli Venezia Giulia”.


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